Pubblicazione Scientifica Internazionale
Review
Nel dicembre 2019, a Wuhan (Cina), è emerso drammaticamente un coronavirus altamente patogeno, denominato SARS-CoV-2. Questo nuovo virus, che causa una polmonite grave, si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo, quindi ha provocato la pandemia COVID-19. Questa emergenza lanciata da SARS-CoV-2 ha avuto, e ha tuttora, aspetti socio-economici devastanti. La valutazione dell’impatto del COVID-19 sui gruppi di persone vulnerabili è fondamentale per l’adattamento delle risposte dei governi. Le crescenti prove scientifiche suggeriscono che è essenziale mantenere l’attenzione sulle persone dopo l’infezione acuta da SARS-CoV-2; infatti, alcune manifestazioni cliniche sono spesso presenti anche dopo la guarigione. Esiste un consenso sulla necessità di definire quali sintomi persistono dopo l’infezione e quali disabilità possono insorgere dopo COVID-19. Recenti revisioni, casi clinici e contributi originali suggeriscono che vari organi possono essere colpiti e che i sintomi neurologici sono presenti in circa un terzo dei pazienti con COVID-19. Le complicanze neurologiche dopo una grave infezione da COVID-19 potrebbero includere delirio, infiammazione cerebrale, ictus e danni ai nervi. Nella recente pandemia, neurologi e neurobiologi hanno la possibilità di studiare le caratteristiche chiave della neurologia delle infezioni. Inoltre, l’impatto psicologico della pandemia non dovrebbe essere sottovalutato, anche se attualmente non esiste una definizione per questa condizione.
Rainews
Ad Alcamo un centro di riabilitazione dopo il covid-19
Una corretta valutazione del paziente con sintomalogia Long Covid*, l’applicazioni di protocolli di riabilitazione polmonare e cardiaca possono aiutare il paziente a recuperare le normali attività.
*La sindrome “long Covid” colpisce i guariti anche mesi dopo la fine della malattia: da gusto e olfatto alla depressione, sono solo alcuni sintomi che permangono nei pazienti dopo l’infezione da SARS-CoV-2
Giornale di Sicilia del 21.11.2020
I coronavirus (CoV) sono virus a RNA avvolti a filamento che generalmente causano malattie respiratorie nell’uomo e negli animali. Un CoV altamente patogeno, denominato SARS‐CoV-2, è emerso in modo drammatico nel dicembre 2019 a Wuhan, in Cina. Questo nuovo CoV si è diffuso rapidamente in tutto il mondo causando la pandemia dal nome COVID-19 che non è solo un’emergenza sanitaria, ma potrebbe creare devastanti problemi socio-economici. Studi su questa infezione ha evidenziato che le manifestazioni non si limitano al sistema respiratorio ma possono essere colpiti anche gli altri organi. In particolare, le manifestazioni neurologiche correlate al virus vengono riportate più frequentemente nella letteratura scientifica. I sintomi nei pazienti dopo COVID-19 acuto sono persistenti per lungo tempo. In effetti, molti studi indicano che molti pazienti continuano ad avere sintomi più tempo dopo l’infezione da SARS-CoV-2, indicando che l’attenzione non può essere distolta da questo tipo di persone. Tuttavia, attualmente non esiste una definizione per questa condizione.
COLLABORAZIONI SCIENTIFICHE
- Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica (IRIB) di Palermo, Progetto Microbioma;
- Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche (STEBICEF), Progetto Microbioma.
ATTIVITA’ DI RICERCA
Personale Coinvolto: Nuzzo D (CNR-IRIB), Scalisi L (Villa Sarina), Alduina R (Università di Palermo).
Titolo Progetto di Ricerca: Il microbioma nella sclerosi multipla.
Periodo: dal 01/10/2019 al 30/12/2021 .
Riferimenti: Comitato Etico Palermo I dell’Azienda Ospedaliera Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo delibera n.7/2019 del 17/07/2019.
Obiettivi: In sintesi, molti studi hanno dimostrato che i pazienti affetti da Sclerosi Multipla (SM) presentano disbiosi intestinale, ma per confermare questa relazione, sono necessari studi su larga scala per valutare l’effetto di vari fattori endogeni e ambientali, tra cui età, genere, posizione geografica, abitudini alimentari e background genetico, sul microbiota intestinale e, di conseguenza, sull’esito della SM. Il presente progetto ha l’obiettivo di caratterizzare il microbioma intestinale di individui affetti da SM in comparazione con il microbiota dei conviventi (controlli sani). Pertanto, si potrà valutare la presenza/quantità di specifici microorganismi in rapporto allo stato di disabilità (EDSS) in soggetti affetti da SM. Inoltre, lo studio fornirà dati sulla comunità del microbiota intestinale in soggetti Siciliani; amplierà le conoscenze inerenti i fattori che provocano/influenzano la SM; ed in fine incrementerà la possibilità di intervento in tali soggetti.
Pubblicazioni Scientifiche
Autori: Nuzzo D, Scalisi L.
Titolo: Sclerosi Multipla: un approccio multidisciplinare può migliorare le condizioni di vita.
Rivista: Biologi Italiani XLVI n.5 Maggio 2016. ISSN: 0392-2510